Il Lago Nero
In questo articolo non sarò di sicuro originale, anzi, a dirla tutta, rischio di essere perfino banale. Però è autunno – qualcuno dirà, bella scoperta, piove da due settimane di fila – e in autunno ci sono alcune mete che non si possono proprio evitare.
E così anche quest’anno mi ritrovo ad organizzare una gitarella in Val Maira; la scusa è sempre la stessa, trovare luci e colori diversi dal solito per scattare qualche foto “particolare”. In realtà luci e colori cambiano, ma non sono mai come me le aspetto, sicché alla fine le foto si somigliano un po’ tutte, che siano del 2007, del 2011, del 2018…
E al pari delle foto, resta immutato il fascino di questo luogo, bello nella sua essenzialità di cartolina d’altri tempi, mentre oggi, chi lo raggiunge, rimpiazza di sicuro la cartolina con un selfie…
Ma torniamo a noi, cioè alla gita. Dubito che ci sia ancora chi non conosce la strada, ma per i pochi rimasti, ecco le indicazioni.
Tutta la Val Maira fino a Ponte Marmora, poi si si sale a Canosio, si supera Preit e si arriva infine al ponte che conduce alle Grange Selvest.
Qui si propone il dilemma: in assenza di divieti di transito, che ogni tanto compaiono, si può optare per l’opzione “è già tardi, facciamo ancora un pezzo in macchina”, oppure si può posteggiare l’auto appena prima del ponte e proseguire a piedi.
In entrambi i casi si svolta a sinistra dopo il ponte e si sale, tra boschi di larice, sulla strada sterrata che, nei tratti più ripidi, diventa perfino asfaltata. Si trascurano varie diramazioni (ottime le paline segnavia) fino a quella a destra, chiusa al traffico, per le Grange Chiacarloso.
Chi ha optato per la prima opzione sarà arrivato fin qui in auto. Ma da qui, per tutti, c’è l’obbligo di scarponcini. Si arriva subito alla bella conca che ospita le summenzionate grange, quindi si segue il sentiero che serpeggia nel lariceto tra altri piccoli bacini lacustri ormai interrati e si sbuca nella conca glaciale che ospita il Lago Nero.